DIFFAMAZIONE E SOCIAL MEDIA

Nel marzo 2022 la Corte di Cassazione è tornata ad occuparsi del reato di diffamazione a mezzo Social , con una recente sentenza in cui si approfondisce il perimetro applicativo del delitto. Si parte dalla considerazione della piattaforma social quale “luogo” di pubblico dominio, in quanto la bacheca del social network può potenzialmente raggiungere un numero elevato di persone, e dunque strumento con il quale le offese vengono ascoltate da un pubblico. Appurato ciò, l’elemento di forte impatto che emerge dalla pronuncia della Corte è la realizzazione di questo delitto (art. 595 Codice Penale) anche nei casi in cui nelle dichiarazioni offensive sulle piattaforme social (post Facebook) non sia indicati i nomi delle persone alle quali si riferiscono. Ciò in quanto, secondo l’interpretazione dei Giudici, ai fini della configurazione del reato è sufficiente che la persona offesa sia individuabile secondo altri riferimenti , anche laddove non ne sia esplicitato il nome, e che perciò le off...